venerdì 4 luglio 2008

Arte nell'arredamento moderno, i tappeti anatolici

Trattare e discutere di tappeti anatolici evidenzia la difficile strada che il grande pubblico deve percorrere per abbattere i propri pregiudizi e preconcetti di identificazione dell’arte nel tappeto con i classici persiani oppure tappeti caucasici. Invece, gli appassionati sanno bene ed apprezzano i tappeti provenienti dall’attuale Turchia.

In pratica la vecchia Anatolia, si suddivide in tre grandi aree: occidentale, orientale e centrale. L’appassionato collezionista infatti si concentrerà su manufatti di queste zone realizzati fra la fine del 700 e la prima metà dell’800.

In effetti si tratta di complementi e tappeti arredamento estremamente raffinati, annodati con sapienza ed esperienza per un risultato di altissima qualità, difatti le origini di questi straordinari tappeti era già conosciuta a Marco Polo intorno al 1270. Naturalmente col tempo, questa eccezionale abilità manifatturiera non è andata perduta, infatti le imitazioni meglio realizzate vengono proprio realizzate sul territorio Turco.

Queste “copie” vengono realizzate perché nel tempo, i tappeti più antichi hanno raggiunto effettivamente quotazioni di tutto rilievo, infatti si parla di milioni di Euro/Dollari americani e trovarli è davvero come cercare un ago in un pagliaio in tutto il mondo. Anche se non per tutte le tasche, riducendo un poco le proprie esigenze, si riescono ad acquistare con circa una decina di migliaia di Euro, esemplari più recenti (in pratica quelli della prima metà dell’800). Questo può essere interpretato anche come un buon investimento nel futuro, vista la loro rivalutazione costante nel tempo.

Naturalmente, anche se forse è superfluo ricordarlo, l’acquisto di tappeti turchi non deve essere in qualsiasi circostanza considerato un investimento di speculazione, in quanto nel breve periodo si raccoglierebbero esclusivamente delusioni finanziarie. Al contrario conservare il proprio manufatto per uno o due lustri, può rivelarsi una vera e propria soddisfazione a livello economico, ovviamente se si è acquistato un prodotto qualitativamente valido e particolare.

Per far ciò è indispensabile raccogliere il maggior numero di informazioni e documentarsi sulla storia del tappeto e del venditore, richiedere sempre tutte le eventuali certificazioni e caratteristiche tecniche e artistiche dei tappeti che si intende acquistare. In particolar modo, occorre valutare gli interventi di manutenzione e restauro effettuati durante gli anni che si sono rivelati fondamentali per mantenere nel tempo tutte le caratteristiche del tappeto.

Tornando alla descrizione più artistica e tralasciando il lato economico, possiamo annoverare fra i tappeti anatolici occidentali i Melas, i Kula, gli Usciak ed i Ghiordes. Mentre per l’anatolia centrale sono i Konia e i Ladik, infine per la zona orientale i Sivas. Chiaramente, per sorridere, non destiniamo questi esemplari a scopi non appropriati come ad tappeti bagno dove ci sono soluzioni molto più economiche ed appropriate!

Il suggerimento di rivolgere la propria attenzione all’acquisto di manufatti del ‘700-‘800 si fonda su alcune considerazioni da non trascurare: i tappeti più antichi vengono scambiati e commercializzati senza più alcuna logica di mercato ma prettamente emotiva in quanto sono davvero rari ed introvabili. Al contrario i tappeti più moderni (dell’800 avanzato) soffrono le nuove tecniche occidentali di trattamento e colorazione introdotte dall’industria, che concentrandosi solo sugli aspetti commerciali ed economici, ha sminuito il valore artistico e storico dei prodotti successivamente prodotti.

A cura di Michele De Capitani
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