venerdì 23 marzo 2012

Gli italiani assaltano il mercato immobiliare londinese


Quando il Governo Monti ha preso in mano le redini del paese, c’è stato un lungo e partecipato dibattito per stabilire quale parte dovessero avere gli italiani nelle attività di ripresa economica: alcuni auspicavano un contributo extra da parte dei proprietari di grandi ricchezze, altri ritenevano più giusto suddividere in modo equo l’impegno e il contributo di tutti. Alla fine la spuntarono i contrari ad una vera patrimoniale, che di fatto non è stata applicata. Così adesso l’Italia si trova ancora di più spezzata in due parti: da un lato ci sono tantissime famiglie che faticano a trovare i mezzi per arrivare a fine mese, che non possono comprare casa perché non ottengono mutui dalle banche e che devono perciò passare in rassegna annunci come “affitto Iglesias” o “affitto Vercelli” per trovare soluzioni abitative più economiche. Dall’altra un esercito di facoltosi “Paperoni” che, superato il rischio di veder intaccato il proprio patrimonio, ha deciso di aumentare gli investimenti fuori dai confini nazionali.
Basta guardare al mercato immobiliare londinese nei primi due mesi del 2012 per rendersene conto: una nota agenzia inglese ha fatto sapere che, per la prima volta, gli italiani sono i primi acquirenti immobiliari stranieri nella capitale. Dopo gli inglesi, che occupano il 40,1% del mercato delle transazioni immobiliari, in classifica troviamo infatti gli italiani (7,3%), seguiti da russi (7,2%), francesi (5,2%) e indiani (4,4%).
Le scelte alla base di questa improvvisa crescita, inaspettata anche per gli stessi inglesi, sono legate alla volontà di investire al di fuori dell’Eurozona, che attraversa un momento economico ancora difficile. Per farlo i nostri facoltosi connazionali non hanno badato a spese: solo l’agenzia immobiliare in questione ha venduto case ad italiani per una cifra complessiva di 450 milioni di sterline (540 milioni di euro), con una spesa media di 2 milioni di sterline. Alla faccia della crisi…

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