Per tutti gli amministratori
condomini Roma, e in generale per quelli di tutt’Italia, sono in arrivo una
serie di novità in materia di amministrazione condominiale.
Entrerà, infatti, in vigore il 18 giugno la nuova legge sui
condomini, una riforma fortemente voluta per aggiornare le norme in materia
condominiale, rimaste ferme a ben 71 anni fa, ovvero al 1942 quando vennero
inserite disposizioni specifiche all’interno del Codice civile.
Ma, nello specifico, cosa cambierà per i condomini Roma e nel resto d’Italia?
Quali sono le novità principali contenute nel testo di
riforma?
In linea di massima, la nuova legge va a riformare le regole
del vivere in comune, riprendendo sostanzialmente gli orientamenti già
consolidati in giurisprudenza.
La legge si compone di 32 articoli, per la cui elaborazione
sono stati necessari due anni di lavoro del Parlamento, il cui scopo principale
era non solo quello di attualizzare le norme alle realtà odierne ma anche
cercare di ridurre il livello di litigiosità che nei condomini italiani è
piuttosto alto.
Tra le novità più importanti contenute nella nuova legge c’è
innanzitutto l’obbligo di creare un conto corrente condominiale sul quale far
transitare tutto il denaro necessario per l’amministrazione di uno stabile. E’
inoltre prevista la possibilità, per tutti i condomini che lo desiderano, di
staccarsi dal risaldamento centralizzato e divenire autonomi nella gestione del
proprio riscaldamento.
Novità anche per quanto concerne gli amministratori ai quali
saranno delegati molti più poteri. In primo luogo il ruolo degli amministratori
si professionalizza, con la conseguenza che anche i poteri e gli oneri a suo
carico andranno ad aumentare. L’amministratore potrà d’ora in avanti agire per
la riscossione forzata dei crediti condominiali, avrà l’obbligo di tenere un
registro contabile e un’anagrafe condominiale, e potrà procedere alla sospensione
del condomine moroso per un semestre dalla fruizione di servizi comuni. Sono
state poi incrementate le sanzioni per tutti coloro che violano il regolamento
condominiale; si passa da 5 centesimi di euro a 200 euro incrementabili sino a
800 in caso di recidiva.
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