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lunedì 21 maggio 2012

Agricoltura mista per sfamare il mondo


Come si può soddisfare il fabbisogno alimentare mondiale senza compromettere lo stato di salute del nostro pianeta? Questa è una domanda alla quale da tempo si cerca di dare una risposta, l’ultima in ordine temporale arriva da una ricerca pubblicata sulla rivista “Nature” e realizzata da ricercatori e scienziati americani e canadesi. Lo studio indica come migliore soluzione la definizione di un sistema ibrido di agricoltura che riesca a mettere insieme le peculiarità di quella biologica con quelle dell’agricoltura tradizionale. Oggi i prodotti da agricoltura biologica rappresentano un terzo dei prodotti che derivano da altri tipi di colture. Così la soluzione ibrida è stata indicata come la più adatta per soddisfare il fabbisogno della popolazione mondiale senza compromettere l’ecosistema.

 Il perché serva un sistema d’agricoltura ibrido è spiegato dal fatto che l’agricoltura biologica, che consente di ottenere prodotti genuini grazie al fatto di non utilizzare pesticidi e fertilizzanti chimici nel processo di coltivazione, richiede però delle fasce di terreno particolarmente ampie per ottenere lo stesso quantitativo di prodotti dell’agricoltura convenzionale. In pratica l’agricoltura bio diminuisce la resa agricola di un’area, sacrificando così del terreno che è parte di foreste o zone naturale, senza che si sappiano ancora gli effetti di impatto ambientale di questa “sottrazione” in nome del biologico. I ricercatori sottolineano come non bisogna arrivare a una scelta semplicistica tra l’agricoltura biologica e quella convenzionale, una non esclude l’altra e per ottimizzare la produzione agricola complessiva serve attingere da entrambi i metodi prendendo il meglio da una e dall’altra.

venerdì 23 marzo 2012

Il bio non è solo alimentare


Siamo abitutati ad associare il concetto di biologico alla spesa alimentare, ma ci sono anche altri ambiti nei quali si utilizzano prodotti da agricoltura biologica, e i cosmetici sono uno di questi. Gli acquirenti, anzi le acquirenti, visto che per la maggior parte sono donne, di cosmetici fanno le loro scelte spinte da motivazioni diverse: c’è chi acquista sotto l’influenza della pubblicità, chi acquista prodotti molto costosi perché convinta di avere i migliori risultati, chi cerca di informarsi sugli ingredienti; generalmente chi appartiene a quest’ultima categoria finisce con l’orientarsi sui prodotti eco-biologici che, se certificati, danno già determinate garanzie, vediamo ora quali.
Un cosmetico biologico garantisce l’assenza di una serie di sostanze ritenute dannose per l’uomo o per l’ambiente; non impiega organismi geneticamente modificati; non utilizza la sperimentazione animale; non usa radiazioni ionizzanti; impiega prodotti da agricoltura e zootecnia biologiche. Anche gli imballaggi seguono criteri di basso impatto ambientale.
Attenzione ai tanti cosmetici che strillano “naturale” sulla confezione e che poi magari contengono derivati del petrolio, siliconi, coloranti sintetici. In effetti, per chi è interessato a sapere esattamente cosa si spalma sulla pelle, non è facile capire le etichette (sempre che si porti in negozio la lente d’ingrandimento) e una buona scorciatoia è comprare quei prodotti che hanno già subito attenti controlli per essere poi certificati come Eco Bio Cosmetici.