Spesso ci si interroga sulla misteriosa figura del veggente o sensitivo e ci si domanda se queste persone siano realmente dotate di poteri speciali e possano davvero vedere e percepire cose che ai “comuni mortali” sfuggono.
Ma chi sono i veggenti o i sensitivi?
Bisogna rispondere a questa domanda iniziando con il dire che un veggente è solitamente una persona di grande cultura che fonda la propria conoscenza su solide basi di filosofia, teologia, biologia, psicopatica, neuroscienza, psicanalisi, scienze esoteriche e persino fisica e meccanica, senza dimenticare la piena padronanza di capacità di analisi e di sintesi delle percezioni. Si sostiene che i veggenti siano dotati di una particolare conformazione delle reti sinaitiche, sia per cause ereditarie sia per la pratica di arti esoteriche. In ogni caso il “risultato” che si ottiene è quello di riuscire a stabilire un legame molto più forte e palpabile con la propria coscienza e, di riflesso, con la propria conoscenza. I veggenti sono così in grado di percepire sensazioni, emozioni ed informazioni sia da persone ancora in vita sia da defunti attraverso un linguaggio cifrato che consta solitamente in sogni e simboli da interpretare. Questo tipo di comunicazione avviene sempre a livello dell’inconscio ma in alcuni casi è possibile “stimolarla” o provocarla attraverso la pratica di arti speciali come la cartomanzia , la rabdomanzia o la radioestesia. A volte possono essere anche i luoghi o gli oggetti a fungere da “catalizzatori” dei messaggi, il che avviene soprattutto quando si cerca di mettersi in comunicazioni con i morti o con persone che sono vissute in epoche molto lontane dalla nostra.
In linea di massima, quindi, i sensitivi riescono ad avere delle percezioni extra-sensoriali (ESP), vale a dire percezioni non attribuibili ai cinque sensi. In base alla loro natura si suole poi dividere le ESP in diverse tipologie: la capacità di prevedere il futuro(precognizione), la capacità di vedere cose che altri non vedono (chiaroveggenza) e la capacità di comunicare con il pensiero (telepatia). Insomma il sensitivo è una persona che riesce a giungere a livelli di conoscenza ad altri inaccessibili, percependo sensazioni collocate in una sfera superiore a quella tradizionale dei cinque sensi. Da ricordare, infine, che dello studio della percezioni sensoriali, e di alcune particolari manifestazioni come la psicocinesi, si occupa la parapsicologia e che un sensitivo può essere definito in diverse maniere: paragnosta se la sua facoltà si avvicina alla retro cognizione, medium se comunica con gli spiriti e così via.
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