Il mondo dei sensitivi, dei veggenti è amplissimo, così come le tante “discipline” che lo compongono e che, a loro volta, prevedono una quantità di “sfumature” con caratteristiche e scopi nettamente distinti.
Abbiamo già avuto modo di parlare della magia bianca e di quella nera, ma quanti conoscono la magia rossa?
La prima considerazione da fare è che, se la magia bianca è considerata positiva, quella nera è ritenuta negativa, allora la magia rossa deve necessariamente collocarsi tra le due, essendo un tipo di magia solitamente utilizzata per far diventare positivi eventi negativi per la persona che fa ricorso alla magia. Coloro che si sono occupati dello studio della magia rossa hanno accertato come per quanto concerne incantesimi e rituali la magia rossa si avvicini molto tanto alla magia bianca quanto a quella nera, a seconda del risultato che si cerca di perseguire.
Nell’ambito della magia rossa vengono ricomprese due tipologie magiche: la magia Cerimoniale e la Magia dei sensi. La prima è una magia ritualistica, considerata molto antica ed arcana, la cui origine viene ricondotta agli egizi, ai greci, ai romani, ai celti, ai maya e a molti popoli africani. La magia cerimoniale è ricchissima di dogmi e di rituali molto particolari che richiedono sempre la presenza di un sacerdote o di una sacerdotessa. Si suole definire questo tipo di magia come “rossa” poiché nella maggior parte delle celebrazioni si fa ricorso a sacrifici di animali, di solito galline o capre.
La magia dei Sensi ha come caratteristica invece quella di utilizzare il corpo come una sorta di fonte attraverso la quale accumulare, espandere e plasmare le energie. Il corpo viene quindi considerato come una fonte inesauribile di energia vitale e magica, ricchissimo di energia in ogni sua parte che può essere controllata ed utilizzata in magia per raggiungere determinati obiettivi e risultati.
La similitudine dei rituali tra le diverse forme di magia non deve stupire più di tanto in quanto è lo scopo per i quali vi si fa ricorso a determinare il tipo di magia che si sta cercando di utilizzare. In ogni caso, a parte lo scopo positivo o negativo, in ogni rituale compaiono le cosiddette “parole di potenza”, ovvero precisi termini o espressioni che bisogna recitare e che si riferiranno al bene, agli angeli, ai Santi se si tratta di magia bianca, ad arcangeli, come ad esempio Samael, Raphael se si tratta di magia rossa, mentre per la magia nera è noto invece l’utilizzo di parole blasfeme o di invocazioni a forze del male.
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