CPUStick Recensione
Analisi della board
Il CPUStick si presenta come un modulo dalle dimensioni contenute (10 x 2,5 cm), al centro è evidente la presenza del MCU, si tratta di un coldfire MCF52252 della Freescale, che sostanzialmente gestisce tutte le funzioni del modulo.
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Il secondo componente che salta all’occhio è l’MC13201 un ricetrasmettitore radio che viene utilizzato per lo scambio di dati con altri CPUStick utilizzando il protocollo zigbee. A parte la sezione di alimentazione, il connettore usb, i connettori di input-output, uno switch e due led, sul resto della board trova posto solo qualche altro componente passivo e l’antenna, stampata sulla scheda stessa.
In effetti, considerata l’esiguità dei componenti presenti, il tutto poteva essere realizzato in uno spazio ancora più contenuto, ciò che è stato determinante per le dimensioni finali la scelta di utilizzare quattro gruppi di 12 pins (passo 0,1”) per connettere la CPUStick con il mondo esterno. Questa scelta, se da un lato costringe ad aumentare un po’ le dimensioni globali del modulo, dall’altro viene incontro all’utilizzatore, soprattutto l’hobbysta, che può facilmente effettuare tutti i collegamenti necessari senza rischiare intoppi causati da cortocircuiti tra pins troppo vicini o l’uso di connettori particolarmente complessi e di difficile reperimento.
Iniziamo
Leggendo i due manuali precedentemente indicati e dando un’occhiata agli esempi applicativi presenti sul sito, la prima cosa che mi ha lasciato sorpreso è l’estrema semplicità con cui si dice si possa operare con tali moduli. Senza dilungarmi ulteriormente nello studio del circuito elettrico decido di iniziare a provare questi moduli ed il relativo ambiente di sviluppo. Mi procuro un cavo mini usb (come al solito quando servono non si trovano mai!!!) e collego la CPUStick ad un PC, Windows XP rileva immediatamente una nuova periferica ed installa in automatico i driver necessari creando una porta com virtuale a cui assegna il riferimento di COM3. Avviato hyper terminal e creata una connessione sulla COM3 (115000-8-N-1), un click sul pulsante di chiamata e viene immediatamente instaurata la connessione senza alcun problema, mi basta infine premere il tasto INVIO per ricevere il messaggio di benvenuto così come indicato nel manuale.
Finora è andato tutto liscio senza il minimo intoppo, proseguiamo.
Volendo fare le cose per gradi, prima di partire con un progetto “tutto mio”, decido di implementare uno degli esempi presentati sul sito. Avendo in passato avuto a che fare con apparati zigbee che, nonostante le caratteristiche millantate, presentavano una evidente instabilità della connessione sono molto incuriosito da questo aspetto del CPUStick e quindi opto per il terzo tra gli esempi descritti sul sito.
Test1
In questo esempio vengono usati due CPUStick che comunicano tra loro attraverso il ricetrasmettitore zigbee, in pratica la luminosità di un led connesso ad uno dei due moduli viene comandato da un potenziometro connesso all’altro modulo. Per velocità di implementazione ho ulteriormente semplificato il circuito sostituendo il potenziometro con un pulsante e quindi comandando il led in modalità on-off.
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