È difficile definire una data ben precisa sulla nascita dei biscotti, ma dati storici e antiche cronache segnano il 31 a.C. come il periodo in cui i soldati romani cominciarono ad usare speciali pani biscottati. I soldati romani, ovvero i “milites”, venivano forniti di viveri, simili alle gallette, prima di partire per le battaglie. Nelle società più antiche e povere la farina di grano era molto costosa, per cui si utilizzava per preparare i dolci la farina di castagne, la segale e l’avena. Come dolcificante si ricorreva al miele e molti dolci venivano preparati con latte o vino e venivano ricoperti con mandorle, con noci o con noccioline. Soltanto successivamente i biscotti vennero arricchiti con altri sapori, aggiungendo la frutta secca, tra cui i fichi, i datteri e le mele cotogne. Nell’antica Roma erano i “pistores” dolciari coloro che si occupavano della produzione di dolci.
Preparavano una sorta di piccola focaccetta utilizzando farina di formaggio secco, semola, uova e miele. Per i ricchi romani era tradizione offrire dopo i pasti dei dolci, soprattutto biscotti secchi. In altre civiltà invece i dolci venivano preparati per essere donati agli dei durante i riti religiosi. Nella preparazione dei biscotti i monaci e le suore hanno avuto una grande importanza fino alla metà dell’ottocento. Preparavano vari tipi di biscotti e di dimensioni sempre più piccole, spesso rappresentavano immagini sacre. Questi biscotti venivano offerti soprattutto ai pellegrini di passaggio come ricordo. Col tempo la biscotteria si è fatta sempre più raffinata. Oggi giorno vengono preparati biscotti di ogni varietà: biscotti canditi con frutta secca, biscotti farciti, biscotti senza zucchero, biscotti senza glutine e tutta una serie di varietà che hanno fatto crescere la presenza del biscotto nell’alimentazione quotidiana.
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