I cinefili senza troppe pretese certamente ricorderanno la scena del film “Sherlock Holmes: A Game of Shadows” in cui la bella Noomi Rapace si cimenta nella lettura tarocchi a Robert Downey Jr.
Così come agli amanti del giallo non sarà sfuggito il ruolo predominante che i tarocchi hanno nel libro “Il club Dumas” di Arturo Pérez-Reverte, da cui Polanski trasse nel 1997 il fortunato film “La nona porta”.
Che siate cinefili, cultori di gialli o semplicemente amanti dell’esoterismo, non sarà per voi difficile ammettere che quelle carte antichissime che vengono comunemente chiamate tarocchi, conservano nel tempo, anche per i più scettici, un fascino irresistibile.
Di difficile collocazione storica, la nascita dei tarocchi viene di solito fatta risalire al Medioevo e per alcuni studiosi si tratterebbe, almeno parzialmente, di un’invenzione italiana.
Divise in due gruppi, Arcani maggiori e Arcani minori, le carte dei tarocchi sono 78 e vengono ancora oggi utilizzate per predire il futuro o per un gioco molto simile alla briscola in cui vince chi riesce a togliere agli avversari le carte con il maggior valore.
Gli Arcani Maggiori sono certamente, nella sapienza comune, i tarocchi più conosciuti. Con significato allegorico e simbolico, contano 22 carte: il Matto, il Carro, la Papessa, l’Impiccato, la Morte, gli Amanti, la Fortuna, il Diavolo, la Temperanza, l’Angelo, il Mondo, le Stelle, il Papa, la Torre, l’Eremita, la Forza, la Giustizia, il Mago, l’Imperatore, l’Imperatrice, il Sole e la Luna.
Ad ognuna di esse, nell’arte divinatoria, viene associato un determinato significato e, dalla combinazione di più carte, sarebbe possibile prevedere il destino.
Se volete approfondire la vostra conoscenza della cartomanzia, esiste una bibliografia ricchissima sui tarocchi, la loro storia e il significato che hanno assunto nel tempo.
Se invece non vi interessano studi accademici e siete solo curiosi, sul web è possibile trovare molti siti in cui giocare con i tarocchi e provare a scoprire cosa vi riserva il futuro tenendo sempre in mente che ognuno è artefice del proprio destino. O no?
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