Con l’arrivo dell’estate e delle vacanze si mette in moto la macchina del turismo, e il turismo religioso non fa certo eccezione.
In estate, più che in altre stagioni, le città famose per ospitare luoghi di culto ed edifici religiosi si riempiono di turisti e pellegrini. In questo senso, l’Italia custodisce sicuramente un ricco patrimonio: le mete più ambite dai turisti sono senza dubbio il Vaticano e la Basilica di San Pietro, il Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo e la Basilica di Sant’Antonio a Padova. Oltre a questi tre maggiori luoghi di culto, in Italia si possono trovare moltissimi altri edifici e luoghi dall’importante valenza culturale e storica, oltre che religiosa, e l’abbazia di Cassino è uno degli esempi più calzanti in questo senso.
La città di Cassino, famosa soprattutto per la vicinanza alla famosa abbazia, si prepara, anche quest’estate, ad essere visitata da moltissimi turisti, che scelgono questa località sia per motivi spirituali che per un interesse storico e culturale. L’Abbazia di Montecassino, infatti, non è solo un luogo religioso, il monastero benedettino fondato nel 529 da Benedetto da Norcia, ma è anche uno dei luoghi simbolo della Seconda Guerra Mondiale, oltre che un importante centro culturale grazie ai preziosi codici custoditi nella sua biblioteca. Per tutte queste ragioni il centro Cassino e la vicina abbazia figurano tra le mete più ambite dai pellegrini e dai turisti in generale.
L’Abbazia di Montecassino, come detto, venne fondata nel VI secolo d.C. da Benedetto da Norcia, e nel corso della sua storia è stata distrutta e riedificata molte volte. La prima distruzione risale al 577, durante l’invasione dei Longobardi, e solo intorno al 717, grazie all’interessamento di Petronace di Montecassino, abate originario di Brescia, l’Abbazia venne ricostruita e ripopolata dai monaci.
Nell’anno 883 venne però distrutta nuovamente, stavolta per mano dei Saraceni, e la ricostruzione avvenne, per volere di papa Agapito II, nel 949. Nell’XI secolo l’Abbazia venne sottoposta ad una nuova ricostruzione voluta dall’abate Desiderio, probabilmente tra gli abati più famosi dell’Abbazia e futuro Papa Vittore II. Nel corso di questi interventi l’abbazia venne arricchita di affreschi e mosaici, andati in parte perduti. Qualche tempo dopo, infatti, l’Abbazia venne seriamente danneggiata da un terremoto e quindi ricostruita, nel 1366, assumendo l’aspetto tipico dei monumenti barocchi napoletani.
Da quell’ultima ricostruzione l’Abbazia di Montecassino era poi riuscita a resistere per secoli, fino a quando, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, venne nuovamente rasa al suolo dai bombardamenti degli alleati, che sospettavano che al suo interno si rifugiassero dei reparti tedeschi. Fu grazie all’intervento dell’abate-vescovo Gregorio Diamare e del colonnello Julius Schlegel che i più importanti documenti bibliografici custoditi nell’Abbazia furono messi in salvo. La ricostruzione iniziò dopo la guerra e durò dal 1948 al 1956. La scelta, contestata da alcuni, fu quella di ricostruire l’Abbazia esattamente com’era prima della distruzione, ed è così che i molti pellegrini e turisti che ancora oggi soggiornano in hotel Ciociaria e si recano in visita a Montecassino la possono ammirare. La visita a Montecassino può comprendere, oltre all’Abbazia, anche il Museo sorto nel 1980 che si trova all’esterno, e la Biblioteca, che custodisce circa 25 mila volumi antichi.
Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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