La crisi che stiamo vivendo in questo periodo riguarda in
particolar modo le aziende e le industrie. Nel nostro paese molte attività sono
costrette a rallentare il passo se non a chiudere. Ma un dato si rivela in
controtendenza rispetto a tutti gli altri: anche se l’economia è bloccata, i
cittadini italiani non spendono più dello stretto necessario e le banche non
fanno più credito, i dati sulle esportazioni dei nostro prodotti all’estero
risultano essere in aumento.
Questo risultato è dovuto soprattutto alla qualità dei
nostri prodotti. In tutto il mondo il sinonimo delle produzioni italiane è
qualità ed eccellenza. Per cui, se con la vostra attività riuscirete ad
inserirvi in questo settore del mercato, quello delle produzioni di altissima
fattura, avrete molte possibilità di resistere alla crisi.
Ma cosa comporta cominciare ad esplorare i mercati diversi
da quelli del nostro paese. Se pensate che tutto si riduca soltanto a intessere
rapporti con i distributori che lavorano all’estero siete fuori strada.
Lavorare oltre confine necessità collaboratori esperti e preparati. È
necessario per esempio, conoscere le normative doganali, la contrattualistica,
le leggi dei paesi di destinazione, le regole dei pagamenti internazionali e avere
dimestichezza con gli Incoterms (una serie di termini
standard, accettati in tutto il mondo, che delineano, nel mondo delle
importazioni e esportazioni, i diritti e i doveri dei vari soggetti coinvolti
nelle compravendite internazionali). Per ottenere il vostri risultato, avere
successo all’estero potrete seguire diverse strade: potrete affidarvi a società
di consulenza che si occupato di questo settore o decidere di allargare il
vostro organico a persone che hanno già esperienza dello stesso tipo.
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