La vacanza in montagna,
così come i rifugi
nelle Dolomiti e le scalate sulle pareti ripide e rocciose possono
diventare pericolose, anche letali per chi scala per la prima volta la
montagna. È consigliato informarsi prima di qualsiasi escursione in montagna anche
sulle eventuali malattie che si possono incontrare in questa particolare
circostanza. Una delle malattie che colpisce alpinisti ed escursionisti è il
“mal di montagna” (AMS). Questa malattia sorge nel momento in cui
l’escursionista supera certe quote d’altitudine. Normalmente la percentuale
dell’ ossigeno nell’aria è intorno al 21% , questa percentuale non cambia con
la quota, ciò che varia è invece la pressione dell’atmosfera che diminuisce con
l’aumentare dell’altitudine. In cima alla montagna (in genere al di sopra dei
2.500 m) essendoci una bassa pressione atmosferica, di conseguenza anche la
presenza dell’ossigeno risulta ridotta.
In questo caso si ha nel corpo
dell’escursionista o alpinista uno stato di ipossia che può diventare letale se
non si interviene in maniera immediata. Solitamente i sintomi legati al mal di
montagna sono cefalea, vertigini, nausea e vomito, anoressia, debolezza fisica,
battito cardiaco accelerato, insonnia. I sintomi più pericolosi sono l’edema
polmonare (fluidi nei polmoni) e l’ edema cerebrale. Per cui è importante, per
prevenire la malattia , imparare a non affaticare troppo il proprio corpo oltre
una certa quota, mantenendo un ritmo e una cadenza non troppo elevate. Inoltre
è consigliato adattare il proprio corpo a quantità sempre più inferiori di
ossigeno in maniere graduale attraverso l’acclimatamento alla quota. Questa è
una delle precauzioni più efficaci per prevenire il mal di montagna.
Nessun commento:
Posta un commento