lunedì 19 marzo 2012

Lifecycle: l’analisi semantica nello studio dei Brand Farmaceutici

Il ciclo di vita di un prodotto farmaceutico è oggi strettamente legato ad una serie di fattori e motivazioni. Ai fini del recupero degli ingenti investimenti effettuati, un farmaco deve risultare fortemente performativo per tutti coloro che ne caratterizzano il settore di riferimento. Ciò che però ne determina realmente il ciclo di vita è soprattutto la reputation che esso riesce a preservare sul mercato. Ma cosa rende preferibile rispetto alla concorrenza un brand farmaceutico nel mercato di riferimento? La risposta la conservano gli stakeholders più influenti, ovvero medici, consumatori e gli opinion leader del web.

Lifecycle è un’azienda leader nella ricerca e nella consulenza per le aziende farmaceutiche, grazie al suo servizio di ricerca di marketing farmaceutico, è in grado di definire quali sono i plus di un’azienda e quali possono essere le scelte strategiche da seguire per migliorare le proprie performance di mercato. Molto utilizzato da Lifecycle è lo Snapshot, studio rivolto direttamente ai medici, così come anche il sistema di Pharmatracking con il quale, grazie ad accordi con farmacie ospedaliere che ne monitorano il flusso, si ottengono dati reali e precisi sull’utilizzo quotidiano del prodotto.

Nel periodo attuale però ciò che veramente conta è l’approccio semiomantico. In un’epoca in cui la validità o meno di un prodotto dipende fortemente dal passaparola (o buzz), in cui il web ed i social network sono in grado di determinare scelte e comportamenti d’acquisto, l’analisi semantica è ciò che riesce a definire il quadro delle opinioni e dei pareri delle persone. L’analisi semantica riguarda lo studio del significato profondo delle interviste, come anche della comunicazione che il brand utilizza per avvalorare la sua identity, ma soprattutto riguarda la ricerca sul web 2.0, all’interno delle community on line, dei forum e blog di settore. Solo attraverso un’analisi semantica dettagliata della brand presence, delle fonti 2.0, degli stakeholders 2.0, del Topic e del Sentiment, si può ottenere una mappa esaustiva di rischio reputazionale del brand ed ottenere risultati di ricerca di marketing più attendibili ed utilizzabili.

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