giovedì 1 marzo 2012

Indigenti a bordo del loro “macchinone”


Ci sono cose alle quali è realmente difficile resistere e, tra tanti piaceri che la vita ci regala, si ritaglia uno spazio importante la passione per le belle auto. A quanti di noi è capitato di essere attratti da cartelli stradali o paginoni dei giornali, dagli spot in tv o nelle pagine del web, in cui, accanto a scritte come “novità Audi” o “novità Renault”, alcune splendide automobili sembravano farci l’occhiolino, ammiccanti e irresistibili? Per un attimo ci siamo visti alla guida di queste vetture, ma il piacere momentaneo ha subito lasciato il posto alla realtà dei fatti; quando si deve fare i conti con il lavoro che scarseggia, col mutuo da pagare e con un costo della vita sempre crescente, l’acquisto di una nuova macchina è un lusso che ci si può concedere di rado.
Eppure c’è chi non ha saputo resistere a questa tentazione, nonostante una situazione economica non in linea con i prezzi delle vetture acquistate, attirando così i controlli della Guardia di Finanza. A Padova ad esempio è stato accertato il caso di un falso povero che usufruiva di un’abitazione presso le case popolari del centro veneto riservata a persone bisognose; peccato però che nel parcheggio facesse bella mostra di sé una Mercedes dal valore di mercato di quasi 60 mila euro. Sempre una Mercedes ha tradito una donna casertana che per il Fisco italiano nemmeno esisteva, mentre un avvocato suo concittadino girava a bordo di una Land Rover da 36 mila euro sebbene avesse dichiarato la miseria di 5.350 euro per il 2010. I casi simili si sprecano; dal signore di Benevento che, nonostante i 15 mila euro lordi della sua dichiarazione dei redditi, si poteva permettere un’Audi A6 all’imprenditore avellinese indigente che circolava a bordo di un SUV. E i blitz delle Fiamme Gialle sembrano essere solo all’inizio.

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